Imparare a conoscere le proprie radici per aprirsi al mondo con consapevolezza: è da questa idea che nasce l’esperienza vissuta dalle classi prime della Scuola Secondaria di primo grado “Martiri della Libertà” di Quarona, che nelle scorse settimane hanno intrapreso un vero e proprio viaggio alla scoperta della cultura Walser.
All’interno del percorso di Educazione Civica, studenti e insegnanti si sono messi in cammino — prima con la mente, poi con i piedi — per esplorare i valori, la storia e le tradizioni di una minoranza linguistica antica e preziosa, presente proprio sul nostro territorio: la comunità Walser.
Quando i Valori Walser Incontrano la Scuola: un Modello di Educazione Etica e Culturale
“Ali per volare, radici per restare”: un viaggio alla scoperta della cultura Walser
Un progetto che nasce in aula…
Tutto è iniziato in classe, con l’approfondimento della Carta dei Valori Walser, un documento che raccoglie i principi fondanti di questa popolazione di origine germanica. Si è parlato di rispetto per la natura, salvaguardia della biodiversità, senso di comunità, contrasto allo spopolamento e turismo sostenibile. Temi più che mai attuali, che hanno acceso il dibattito tra i ragazzi e acceso una curiosità genuina.
…e prende vita tra i sentieri della Valsesia
La parte più emozionante? Senza dubbio l’uscita didattica a Rimella, il borgo Walser più antico della Valsesia. Accompagnati dalla guida escursionistica ambientale Sara Sacchiero, i ragazzi hanno percorso i sentieri che salgono dalla frazione Chiesa a Villa Superiore, passando per luoghi carichi di storia come la Posa dei Morti, San Gottardo e la Sella.
Lungo il percorso, tra aneddoti e spiegazioni sul paesaggio alpino, gli studenti hanno potuto toccare con mano il profondo legame tra ambiente naturale e cultura Walser: un legame che resiste al tempo e che ci insegna quanto sia importante custodire il passato per costruire il futuro.
La visita ha incluso anche due tappe fondamentali per comprendere la quotidianità di un tempo: il Museo Etnografico Walser, con oggetti, attrezzi e testimonianze di vita montana, e il Museo Filippa, il più antico museo civico del Piemonte. A guidare i ragazzi con passione e competenza in questa esplorazione del passato è stata Paola Borla.
Ospitalità e gratitudine
La giornata si è conclusa con una gustosa merenda all’albergo ristorante Fontana, che ha accolto i ragazzi con calore e gentilezza, regalando loro un momento conviviale nell’accogliente sala ristorante dal sapore dall’altri tempi.
Le insegnanti coinvolte desiderano ringraziare di cuore Roberta Locca, Paola Borla e Sara Sacchiero per la preziosa collaborazione, e per aver reso questo progetto ancora più significativo.
Un grazie speciale anche ai ragazzi, che con entusiasmo e attenzione hanno dimostrato che conoscere le proprie radici è il primo passo per costruire ali forti con cui volare lontano.