I percorsi tematici portano alla scoperta dell’affascinante patrimonio culturale Walser, sia materiale che immateriale, con un’esperienza immersiva fatta di paesaggio naturale e antropizzato, testimonianze storiche e religiose, tradizioni e antichi saperi.
Questo itinerario è perfetto per godersi la tranquillità e i paesaggi incantevoli della montagna rimellese e del parco naturale della Valsesia. Il borgo di Rimella sorge sul versante meridionale alpino del Monte Rosa ed è la più antica colonia Walser in Valsesia assieme alle sue le numerose frazioni.
Fino a pochi anni fa l’antica lingua Walser rimaneva la lingua madre di queste orgogliose genti di montagna, il comune di Rimella ha infatti realizzato l’Archivio Etnolinguistico Walser che comprende anche una biblioteca specializzata sulla lingua Walser.
Rimella è una terra ricca di storia e anche una delle più documentate comunità Walser, nel 1988 è stato fondato il Centro Studi Walser, e nella frazione Sella, una delle frazioni Walser più integre e meglio conservate, è possibile visitare il Museo Etnografico Walser, un museo di cultura materiale e immateriale dove gli oggetti esposti sono contestualizzati analizzando i cicli e le modalità produttive nei quali sono coinvolti e racchiudono in se stessi conoscenze, tecniche, testimonianze che travalicano la sua stessa materialità. Accanto ad ogni oggetto esposto è presente una targhetta con il nome in italiano ed in lingua titschu, antica lingua Walser.
Uno degli itinerari escursionistici principali parte dalla fraz. Chiesa, centro della vita religiosa e sociale rimellese per la presenza della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo e della piazza, per salire verso Prati, dove ammirare l’oratorio di San Nicolao. Proseguendo lungo l’antica mulattiera e superando due cappelle, saliamo alla fraz. Villa Superiore con l’oratorio di San Bernardo, punto panoramico magnifico.
Superando un faggeto si imbocca il sentiero GTA e in breve incontriamo la località chiamata Obrun Bàlme con la cappella detta “Posa dei Mort” un luogo affascinate sotto una balma di roccia: qui le persone decedute a Campello Monti venivano accolte dalla comunità rimellese che le riceveva in forma solenne per poi accompagnarle in processione alla sepoltura nel cimitero di Rimella, della cui parrocchia facevano parte.
Il sentiero continua in leggera salita attraverso rado bosco e raggiungiamo l’Alpe Selletta, dove il paesaggio muta in un un ampio pascolo verdeggiante che si estende su tutto il versante occidentale della valle. Il sentiero sorpassa l’Alpe Wan e Vàrch, guada alcuni piccoli torrenti e sale all’Alpe Ratte, punto più alto del nostro percorso.
Da qui cominciamo la discesa incontrando una zona interessata dalla presenza di numerosi massi incisi e coppellati; questi reperti, originariamente avevano un significato magico-sacrale che in seguito è diventato anche pratico (raccolta acqua, affilatoi per il metallo ecc.). Le coppelle più antiche rinvenute in zona risalgono alla preistoria e rappresentano “la forma più semplice di un linguaggio simbolico ancestrale e universale”.
Muoviamo agevolmente verso l’Alpe Rondecca, luogo suggestivo e invidiabile per la posizione panoramica che abbraccia l’alta Val Mastallone, il Monte Rosa e le montagne svizzere. Si continua in discesa zigzagando, all’interno di un esteso vaccinieto a mirtillo nero, superando due ruscelli e passando sull’opposto pendio per raggiungere la minuta fraz. di San Giorgio dove aggirando un vallone spunta San Gottardo (A Runt, in walser), la più antica delle frazioni rimellesi, uno splendido borgo costituito da un’insieme di abitazioni tipiche e strette vie pedonali, dominate dal Campanile dell’omonimo oratorio e dallo sfondo delle incantevoli montagne della Val Mastallone.
Percorrendo una mulattiera in pietra ed un tratto di strada asfaltata arriviamo in fraz. Sella, per una visita d’obbligo al Museo Etnografico Walser, e tornare successivamente al punto di partenza in fraz. Chiesa dove è possibile visitare il Museo “G.B. Filippa”, primo museo di titolarità civica istituito in Piemonte, “Gabinetto di curiosità e cose rare”, raccolte nel corso del 1800 con lo scopo di stimolare la curiosità e gli interessi degli abitanti di Rimella fornendo loro “un’idea della complessità e della varietà del mondo”.
Consiglio dell’autore
Per rendere ancora più unico il soggiorno a Rimella, si consiglia di pernottare alla Walserhouse in fraz. Sella, la struttura è frutto di un ripristino storico ed architettonico che ha riportato in vita l’antica “Casa Walser”, per tornare indietro nel tempo con tutti i comfort!